Brodetto alla sambenedettese
BUON BRODETTO ALLA SANBENEDETTESE
Una curiosità: la ricetta sambenedettese ha anche un luogo di nascita ben preciso: è il quartiere detto “u labirinto”, nel centro storico della città dove dimoravano un tempo i pescatori. È un dedalo di vicoli e di magazzini che raccontano la sua destinazione marinara. C’è via dei Calafati, via del Pescivendolo, via dei Spagaroli che erano coloro che confezionavano i cordami e le reti da pesca. Insomma qui c’è tutto il mondo in una pentola che deve essere rigorosamente di alluminio e a bordo molto alto, perché questo brodetto si fa a strati. È uno dei pochi brodetti in cui il calamaro ha una grande importanza sia per fare il brodo che per dare consistenza al piatto.
SFIZIOSE OLIVE ALL'ASCOLANA
Non potete vantarvi di aver visitato il nostro territorio se non avete provato la celebre oliva ascolana, stuzzicheria per eccellenza della tradizione gastronomica marchigiana, nota e apprezzata in tutto il mondo.
Si tratta di una ricetta antica che risale al XIX secolo e che prevede l’impiego dell’Oliva Tenera Ascolana, conservata in una salamoia condita con semi di finocchio selvatico, erbe aromatiche locali, e farcita con tre tipi di carne (manzo, suino e pollo) unita al Parmigiano Reggiano (per questo anche detta come ‘Liva ripiena’ o ‘Liva farcita’).
Per lungo tempo è stata utilizzata tra i secondi piatti per formare il cosiddetto “fritto all’ascolana”, accompagnata, in tale portata, a costolette di agnello fritte, cremini e come contorno carciofi e zucchine. Oggi, invece, si serve in tavola anche tra gli antipasti o come aperitivo.
TARTUFI E FUNGHI MARCHIGIANI
I tartufi e funghi marchigiani sono una delle specialità enogastronomiche che maggiormente attirano gli appassionati e i buongustai di tutta Italia. Le Marche sono situate tra le montagne, quindi le sue portate principali, dai primi piatti a quelle a base di carne, saranno condite e accompagnate dai tartufi e dai funghi marchigiani.
Tra i piatti della tradizione marchigiana che si avvalgono di questi ingredienti abbiamo la pasta alla norcina con funghi e salsiccia, la polenta, le pappardelle o le lasagne con i funghi.
DELIZIA DI VINO
Nella produzione enologica troviamo dei vini tipici dal gusto raffinato.
Le principali tipologie di vini autoctoni sono:
• Falerio dei Colli Ascolani, un bianco secco, dal tenue profumo, adatto a molluschi, crostacei ed antipasti a base di pesce;
• Pecorino, dotato di una profumazione insolita e gradazioni alcoliche alte per un bianco; è perfetto per abbinare col pesce o con carni bianche;
• Passerina ha un gusto intenso con una vena acidula, da abbinare con piatti a base di pesce e verdure;
• Rosso Piceno, dal colore rubino, è un vino corposo ed armonico; si accompagna preferibilmente a minestre, bolliti, salumi locali e cotture in porchetta;
• Rosso Piceno Superiore, ha un gusto più netto e un colore più intenso; è perfetto per piatti strutturati e per la selvaggina.
DOLCI CHE PASSIONE
Il frustingo o fristingo è uno dei dolci più antichi della tradizione culinaria marchigiana. Si narra infatti che più di duemila anni fa la ricetta venne ereditata dagli antichi Piceni sulla base di quella etrusca. Originariamente, quello che oggi è un dolce tipico del periodo natalizio, veniva preparato miscelando le farine di cereali diversi tra cui il farro, l’orzo, il grano duro, la spelta ed il grano marzaiolo, con il succo d’uva passa e poi cotto in olle di creta.
Il nome attuale deriva dal latino frustum che tradotto significa “pezzetto” o “tozzo”.
I fichi, sono l’ingrediente principale di questo dolce nato come piatto povero delle feste ma che in realtà è ricco di ingredienti genuini, tutti rigorosamente provenienti da colture regionali: frutta secca e olio extravergine di oliva.
Infine, è doveroso sottolineare che l’accompagnamento perfetto per esaltare il gusto del fristingo è sicuramente un bicchiere di buon vino cotto e mi raccomando, che sia sempre tutto Made in Marche.
Dolci tipici di Offida preparati per il Carnevale, i funghetti sono dei biscottini molto semplici a base di acqua, zucchero, farina e anice, la cui forma è appunto di piccoli funghi.
L'impasto, modellato in tante piccole palline, viene fatto asciugare naturalmente al sole per un paio di gironi.
Le palline vengono quindi messe a cuocere in forno in stampi appositi: il calore fa fuoriuscire il morbido interno che salda tra loro le varie palline, che rimangono bianche su un fondo di colore bruno.
Si ottiene così la tipica forma di tanti funghetti bianchi sulla terra scura, piacevolmente croccanti e presto durissimi quando sono freddi, ma che ritrovano la morbidezza appena riscaldati.
E per scoprire molte altre gustose ricette tipiche del nostro territorio...
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